PIANO ESTATE 2020/2021 Corso di scrittura creativa – Liceo artistico Toschi (Parma)
Effetto Morgana: sperimentare l’epifania del raccontare storie
(proff. Alessandra Avanzini e Marina Vallese)
Ed eccomi qua, a metà luglio, tra le mani tante belle storie, raccontate a parole e immagini, uscite dalla fantasia dei ragazzi che hanno avuto la pazienza e l’entusiasmo di partecipare al corso di Scrittura creativa che abbiamo proposto al Liceo artistico Toschi io e Marina Vallese, all’interno del Piano estate, io per la parte relativa alla scrittura, Marina per accompagnare i ragazzi nel racconto attraverso l’immagine.
Abbiamo chiamato il corso Effetto Morgana: sperimentare l’epifania del raccontare storie. L’effetto Morgana è alla fine quell’effetto reale e immaginario insieme, che crea quella sorta di velo sulla realtà per cui i nostri occhi danno forma a veri e propri miraggi, realtà e sogno si confondono e le storie nascono, i personaggi prendono vita, in una sorta di magica epifania, nella rivelazione di mondi che altrimenti non potrebbero mai crearsi. E, così fosse, rimarremmo appiattiti su un soffocante senso di realtà. Ma per aprire nuove strade al pensiero e all’esistenza, questo gioco che arriva a toccare e cambiare il reale è una straordinaria opportunità.
Giocando su come la realtà non sia una, ma si declini e si trasformi nei modi in cui noi la sappiamo vedere, e interpretare, la proposta è stata di raccontare fatti nudi, nella loro asciutta oggettività e nel loro essere al contempo ‘fatti straordinari’, alcuni al limite della credibilità (e di cui parlerò tra poco), e quindi chiedere ai ragazzi di immaginare i dettagli. Ma andiamo con ordine.
Prima di tutto ci siamo dedicati a costruire il personaggio. E qui fondamentale è stata la messa in gioco della creatività attraverso l’intersecarsi di immagini e parole.
Perché una storia non può nascere se dentro di noi non nasce qualcuno che questa storia possa far vivere. Ci deve essere uno sguardo, un volto, un atteggiamento e un carattere che si spingono nell’immaginazione e ci rivelano un mondo nuovo.
Così all’inizio abbiamo fatto questo: abbiamo giocato con la letteratura, con il fumetto, con il ‘character design’, abbiamo fatto vedere e raccontato stralci di storie e di illustrazioni, abbiamo chiesto che ognuno guardasse e cercasse dentro di sé il proprio personaggio. E poco a poco sono nati, nove personaggi diversi, uno per ognuno dei ragazzi che hanno partecipato al corso in un contesto altrettanto suggestivo, una scuola semivuota in cui forse risuonavano solo le nostre parole, poco altro.
Una volta nati i personaggi, era ora di farli vivere.
Ed ecco allora che, pescando tra le notizie di cronaca da internet, ma non solo, abbiamo proposto alcuni fatti, nella loro scarna essenzialità, fatti oggettivi, quelli che, verrebbe da pensare, ‘beh sono così, cos’altro c’è da dire’. Abbiamo chiesto di immaginare come il loro personaggio potrebbe vivere quei singoli fatti, come si sentirebbe, come reagirebbe, come lo comprenderebbe e spiegherebbe dentro il suo mondo. Perché in realtà il fatto non è in sé oggettivo, ma ciò che lo rende vero, e interessante, sono tutti i dettagli che lo raccontano, ce lo fanno vedere, lo interpretano e gli regalano vita – e alla fine lo trasformano.
I fatti, nella loro essenziale e apparente oggettività, sono questi:
- Un pescatore è stato ‘inghiottito’ da una balena (che poi lo ha sputato): qui mi sono limitata a leggere la storia raccontata su internet. (fatto di recente attualità)
- Il ragazzo selvaggio viene catturato nei boschi dell’Aveyron in Francia e ‘rieducato’ dal medico Jean Itard (fatto che risale a inizio ‘800): ho spiegato io la vicenda nei suoi tratti essenziali, seguendo la traccia dei mémories lasciati da Itard.
- A) In Russia viene ritrovata una strana pietra in cui è incastonato un oggetto altrettanto strano: si è poi saputo che la pietra è databile ‘con sicurezza’ a 500 milioni di anni fa e che l’oggetto è un microchip di 250 milioni di anni. B) Un monolite è stato trovato nel deserto dell’Utah e poi altri in altre parti del mondo (un gruppo di artisti avrebbe poi rivendicato l’opera)
- L’Apollo 11 sbarca sulla luna il 20 luglio del 1969
In questo modo sono nati Elio, Chandler, Lilith, e gli altri, e li incontreremo tutti, uno ad uno. E sono storie molto belle, qualcuna arriva a mettere in gioco tutti i fatti proposti, qualcuna si ferma ai primi due, tutte però mi hanno commosso perché in qualche modo ho davvero sentito la nascita del personaggio, l’epifania della realtà altra che si svela e ci chiede di ascoltare con uno sguardo nuovo; suggestivo vedere quanto diverso un evento può diventare a seconda di chi lo narra, lo vive, ce lo fa sentire. Nei racconti ho rispettato lo stile di ogni ragazzo, e ho lasciato la punteggiatura libera perché è segno del proprio personale modo di dare respiro e ampiezza alla frase, di farci sentire la musicalità del proprio mondo. Mi sono limitata ad essere termine di confronto se la storia si incagliava; chiacchierando insieme, essa infatti ricomincia a scorrere e narrarsi.
Elio, scritto e disegnato da Emma Rossi (classe 1B), è quello le cui storie leggeremo per prime, questa settimana; è il ragazzo sognante che vorrebbe appuntare il mondo su un taccuino che in qualche modo ha sempre con sé, anche se poi lo abbandona ovunque, traccia sognante della sua memoria, e forse le pagine non gli basteranno mai, perché ha mille domande e altrettante riposte, perché continuamente cerca un nuovo sguardo un nuovo punto di vista e si vergogna quando fissa le cose per troppo tempo e le rende assolute, statiche, immobili. E’ delizioso Elio nella sua essenziale, toccante e sognante umanità. Non lo vediamo nei dettagli, ne cogliamo dei tratti, fisici e di carattere, tutto il resto rimane nella fantasia, per esplicita volontà di Emma che lo ha immaginato, lasciando al lettore la possibilità di creare “il proprio Elio”.
Seguiranno presto le altre storie.
Alessandra Avanzini
ELIO Emma definitivo 3