LA GUERRA IN UCRAINA SPIEGATA DA OMERO

LA GUERRA IN UCRAINA SPIEGATA DA OMERO

Irene Sandei

docente di Lettere, Scuola Media di Langhirano

 

“Prof. che ne pensa della guerra?”.

Sì, questa la so, me la sono preparata e avevo intenzione di parlarne, ma loro ti anticipano e vanno al sodo, non vogliono sapere solo della Guerra fredda, della Nato, del conflitto del 2014, del Donbass, di Putin e di Zelensky, vogliono sapere cosa ne pensi tu. Cosa pensi di questa guerra e come hai vissuto quella nei Balcani, quando avevi più o meno la loro età.

E allora cerchi di rispondere, nel modo più semplice e chiaro possibile, e più onesto, naturalmente.

Cosa si può pensare di un tiranno e di un’aggressione militare? E cosa si può pensare di diverso da quello che c’è scritto nell’articolo 11 della Costituzione italiana? Eppure, mentre noi leggevamo del ripudio della guerra nelle scuole, i nostri rappresentanti in Parlamento decidevano di inviare armi. E allora abbiamo parlato anche di questo. Perché parlare della guerra è difficile, ripercorrere i nodi della storia, le parti in causa, gli interessi in campo è complesso, ma parlare della pace lo è ancora di più. È sfidante, rischioso, ma necessario. Non solo perché mi chiamo Irene e il nomen è omen, ma anche perché stiamo leggendo proprio l’Iliade, il poema che canta e mette a nudo la guerra e allora così è più facile capire perché in guerra non vince mai nessuno. Abbiamo parlato di guerra con Omero, con Alessandro Baricco, con Michele Serra e con i cantautori e i poeti che dopo Omero hanno continuato a scavare dentro la guerra, ai generali, ai fabbricanti di armi, ai soldati con divise diverse ma identici umori. E con Antonio Gramsci, naturalmente, perché la scuola è il contrario dell’indifferenza.

Ne è scaturita la partecipazione ad un flashmob in piazza, con una serie di cartelloni e striscioni, che poi abbiamo appeso in corridoio, vicino agli scatoloni dove raccogliamo materiale utile per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra. E accanto ai disegni abbiamo poi attaccato anche dei temi, eccone alcuni stralci.

 

Mettiti nei panni di Achille che, dopo aver restituito il corpo di Ettore al re Priamo, partecipa al suo funerale e tiene un rivoluzionario discorso, rivolto sia a Greci che ai Troiani invitandoli a non combattere più e a mettere la pace al primo posto.

Cari fratelli, siamo qui riuniti oggi per piangere la morte di Ettore da compagni di battaglia, da amici, parenti e anche da nemici, anch’io lo farò, pur essendo il suo principale avversario. Ettore era un uomo valoroso, forte, coraggioso e mio nemico. Oggi sono qua con voi perché sono pentito di aver fatto ciò che ho fatto, perché ho privato un padre di suo figlio, una moglie di suo marito, un povero bambino del padre e anche un esercito del suo uomo più forte. Ma oggi non siamo riuniti tutti insieme solo per la morte di Ettore, migliaia, milioni di soldati muoiono per il sì o il no di una sola persona che ne farà perire ancora molti, quindi io, Achille, pur essendo un guerriero che ha ucciso moltissime persone, vi chiedo di gettare le armi e di dire no alla guerra, alla violenza e ai crimini. Perché se non lo facciamo ora succederà ancora nel futuro con scontri più violenti e devastanti nei quali la gente scapperà dal proprio Paese, in cerca di luoghi più sicuri in cui non esistono lotte. E anche dopo tutto quello che abbiamo fatto e detto in questo momento in cui sto parlando c’è forse una guerra in corso dove ci sono persone innocenti che stanno soffrendo. Per questo vi chiedo di dire no alla guerra. Grazie a tutti di avermi ascoltato. Ben

Io, Achille, annuncio la pace tra Greci e Troiani, ma non solo, anche tra altri imperi e popoli, sperando che la pace vinca e la guerra perda. Noi uomini pensiamo che la guerra sia una cosa difficile e pericolosa e la combattiamo per sembrare più forti, ma ci rende sempre più deboli. Ci sono persone nascoste nelle case, nei sotterranei delle case, nelle miniere, eccetera.

Noi in guerra pensiamo solo a vincere, come in un gioco, ma nella guerra esistono solo perdite, persone che muoiono, spade rotte e scudi distrutti, persone che cercano di scappare e non ci riescono e altre sì, ma la guerra è comunque una grande ferita. Vorrei che in futuro non si scatenassero altre guerre, perché noi umani siamo sulla Terra per vivere, non per uccidere persone, siamo sulla Terra per aiutare, non per causarci problemi a vicenda, per andare avanti, non ritornare indietro. Mi dispiace per la morte che ho causato… mi dispiace Ettore, buon viaggio. Osama

Achille disse quella volta: “Vorrei che nessuno più facesse la guerra e che tutti e due i popoli, Troiani e Greci, sapessero che la miglior guerra è quella evitata, perché nel caos della guerra tutti perdiamo qualcosa, qualcosa di molto importante, per me un amico, per qualcun altro un figlio. E l’eroe vero non è quello che scende in combattimento, ma quello che vuole evitarlo. Quindi vorrei fare pace con voi, che anche le future generazioni sappiano questo: non importa dove o perché, non c’è un motivo valido per cui far la guerra, perché il valore della vita, della pace, della libertà sono i valori più importanti della nostra esistenza e la guerra ce li porta via tutti”. Queste parole hanno significato anche adesso, in questo periodo di conflitto tra Russia e Ucraina, perché tutti gli scontri armati portano caos, come dice anche Achille. Ed è per questo che noi dovremmo far smettere questa guerra, non con armi e proiettili perché l’Italia “ripudia la guerra” come segno di offesa e anche perché con il fuoco su fuoco si crea solo altro fuoco, ma cercando di aiutare i rifugiati e i profughi scappati dalla guerra e facendo sì che non accada mai più. Kevin

Cari Greci e Troiani, non dovremmo fare la guerra. Sì, siamo nemici, ma potremmo essere amici, non dovremmo più combattere. La guerra è da incivili, noi siamo civili, siamo un unico popolo: il mondo. Non importa se siamo diversi, l’avversario non sono i popoli, è la guerra. Essa distrugge il mondo. Gli uomini sono attratti dalla guerra. per cosa? Per la morte. Sapete cosa c’è dietro la guerra? Fare la guerra per tutta la vita e poi dover lasciare la vita a causa della guerra: che senso ha? La guerra è uno schifo, non serve a niente. Endri

Racconta come hai vissuto e stai vivendo la guerra tra Russia e Ucraina facendo riferimento sia ai testi letti assieme in classe (Iliade, testo di Baricco, testo di Michele Serra, canzoni contro la guerra o ad altri testi/articoli letti autonomamente), sia alla partecipazione al flashmob contro la guerra. Immagina che il tuo testo sia pubblicato su un blog/giornalino scolastico in una sezione dedicata alle opinioni di studenti e studentesse.

Io la guerra non la sto vivendo, passo le giornate come sempre, tranne per delle donazioni che faccio o battute lette sui social. Il problema è che mentre le persone muoiono noi stiamo fermi a digitare battute sui nostri telefoni o computer. Noi siamo il futuro e dovremmo fare il più possibile per aiutarle, e invece…Al contrario di Ettore non dovremmo avere vergogna perché non vogliamo la guerra, dovremmo esserne orgogliosə, perché vogliamo stare con chi amiamo, al posto di togliere la vita di chi è amato. Come nella canzone “La guerra di Piero” dovremmo avere pietà anche del nostro nemico, poi magari lui/lei non ricambierà il favore, ma ce ne andremo con onore, perché sapremo di essere di essere state brave persone, che volevano solo la pace. […] Steven

[…] non capisco come facciano i tiranni del mondo (perché sì, sono proprio dei tiranni) a non avere il minimo senso di colpa nell’uccidere persone, nel distruggere ospedali e scuole, ma soprattutto nel vietare il bene più grande, la libertà. Poi non capisco perché parliamo solo della guerra in Ucraina, lo so che è molto più vicina a noi delle altre, però sarebbe meglio tenerci aggiornati anche su questi altri conflitti dimenticati. […] io non capisco il perché della guerra, cosa pensa Putin (anche se non si meriterebbe nemmeno la lettera maiuscola), pensa forse che vincendo conquisterà un Paese bellissimo? Non credo, se lo distrugge! Elisa

Cari lettori, l’articolo di oggi ha come tema le nostre opinioni sulla guerra. Io il conflitto tra Russia ed Ucraina lo sto vivendo con grande terrore per ciò che potrebbe accadere, sia perché è geograficamente vicino all’Italia, sia perché la mia generazione, essendo giovane, non ha mai visto con i propri occhi o vissuto in tempo di guerra, perciò ho il terrore che essa si possa espandere, raggiungere l’Italia e forse diventare la terza Guerra Mondiale. Per mia fortuna il 12 marzo si è svolto un flashmob che, anche se so che non cambierà la situazione (perché non basta disegnare il simbolo della pace per estinguere un conflitto armato), mi ha dato la speranza che la situazione potesse migliorare. “Alla fine della guerra, c’erano vincitori e vinti. Tra i vinti la povera gente faceva la fame, tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente”. Questo è un estratto della poesia “La guerra che verrà” di Brecht a cui penso molte volte nella giornata perché mi piacerebbe che tutti quelli che sono attratti dalla violenza bellica, come falene attratte dalla luce del fuoco, si fermassero un minuto e la leggessero, perché la guerra, quando termina, non porta fama, gloria e felicità di un “sovrano” per avere esteso il suo dominio, ma porta solo tristezza, terre desolate, sangue, fame, morte di innocenti e ancora molto sangue. Un altro testo che tutti dovrebbero leggere è l’Iliade perché descrive la guerra in ogni suo spaventoso e terrificante dettaglio e approfondisce la sofferenza delle famiglie che perdono i propri cari nei combattimenti. Tutte queste scene di conflitti raccontate in questo poema mi fanno pensare che la guerra è indesiderabile, al contrario della pace che è la cosa più bella del mondo. […] Anna

Nel corso dei secoli, ci sono state molte guerre che hanno causato solo morte, distruzione e dolore. Gli scontri armati, in genere, nascono perché un Paese vuole più territorio, quindi inizia a bombardare i nemici per ottenerlo. Il problema, come dice Baricco, è che l’uomo è attratto dalla guerra e non fa niente per impedirla, anzi ci si butta come le falene nella luce che le ammazza. Quindi, dati questi risultati, non è servito a niente studiare le vecchie guerre, come quella raccontata nell’Iliade, perché vengono fatti sempre gli stessi sbagli. Infatti, anche se alla televisione non ne parlano, ci sono molti conflitti in atto. ma quello di cui si discute di più è quello tra Russi e Ucraina, in cui si stanno facendo tante vittime, infatti ogni secondo che passa vengono uccisi dei civili che non hanno fatto niente, perché effettivamente le persone che causano tutto questo sono i capi, cioè le persone con il potere. Spesso capita che neanche i soldati vorrebbero fare la guerra, infatti, come dice De André nella sua canzone “La guerra di Piero”, ci sono uomini che, per non sparare all’avversario, muoiono loro, perché vengono colpiti. […] Secondo me, un altro problema della guerra è non capirsi, quindi prendere delle iniziative senza confrontarsi, infatti succede sempre che ognuno fa ciò che vuole e poi, come dice Bob Dylan nella canzone “Masters of war”, si nasconde dietro alle maschere dei buoni. Proprio per questa guerra, nella mia scuola è stata organizzata una raccolta di giochi, cibo, cancelleria, etc., inoltre sabato 12 marzo abbiamo partecipato al flashmob che si è svolto in piazza. A me, di quel momento, è piaciuto il fatto che ci hanno disposto in modo da formare il simbolo della pace e successivamente ci hanno dato dei fogli gialli e azzurri (per ricordare la bandiera dell’Ucraina), da tenere in alto per dimostrare la nostra solidarietà. Chiara

Buongiorno a tutti/e, oggi parleremo del flashmob contro la guerra, svolto il 12 marzo 2022 a Langhirano. Voglio raccontarvi le mie esperienze personali, il mio parere su questa situazione e come mi sono preparata a questo evento. Innanzitutto nell’ora di arte con la nostra prof.Ruggerini abbiamo realizzato dei cartelloni (ovviamente abbastanza grandi per essere visibili). Poi nell’ora di tecnologia con la prof.Mozzoni siamo andati in piazza e ci siamo distribuiti fino a formare il simbolo della pace, poi delle collaboratrici ad una metà hanno dato dei fogli blu e all’altra quelli gialli; dopo di che abbiamo ascoltato il discorso del sindaco e di altre persone, abbiamo ascoltato l’inno ucraino e italiano; abbiamo alzato i fogli e abbiamo formato la bandiera dell’Ucraina. Io in piazza ho sentito dolore per le persone ucraine e russe, perché le persone ucraine devono fuggire per sopravvivere e invece quelle russe non volevano la guerra. In molti mi hanno detto che la Russia fa schifo (ecco perché le persone muoiono), non è colpa della Russia, ma di Putin, però le persone non se lo ficcano in testa. [….] Delia 

[…] Io, a casa, parlo ogni giorno con i miei genitori di quello che sta accadendo tra la Russia e l’Ucraina. A me dispiace molto. Quando è arrivato il giorno tanto atteso, il 12 marzo, io e la mia classe siamo andati in piazza. Il sindaco ha iniziato a parlare delle famiglie che stanno scappando e dei soldati che sono obbligati a separarsi dalle loro famiglie per salvare la loro città, il loro popolo e il loro Paese. In piazza mi sono messa nei panni dei bambini ucraini, e ho provato a immaginarmi cosa stava succedendo in Ucraina. La cosa più importante è la libertà che ogni persona dovrebbe avere, invece la guerra nega questo importantissimo valore. Mi sono messa anche nei panni del figlio del cugino di mio padre, un normale studente il quale abitava in Ucraina ed è dovuto scappare dalla sua città e fare circa 10 ore di viaggio, a piedi, solo perché la sua città era stata bombardata. Rim

Sinceramente appena ho visto le immagini della guerra al tg5 io mi sono messa a piangere perché forse non abbiamo ancora capito ancora tante cose sulla guerra. Subito io ho parlato con i miei genitori per prepararmi, ho pensato: “Chissà se può succedere qua”. Allora i miei genitori sono andati a fare la spesa, hanno comprato tante cose, soprattutto farina, olio, pasta etc. […] Ho visto gli Ucraini soffrire e io non voglio soffrire. A me dispiace anche per i bambini neonati e mi dispiace perché non si meritano di soffrire. Sinceramente non sono dalla parte della Russia né da quella dell’Ucraina, io sono dalla parte della pace, anche se mi dispiace per le persone che non sono in pace e spero che possa andare tutto bene. Sahdet