Covid, lo strano caso dei vaccinati a scuola: qual è la verità sui numeri ufficiali? Le ipotesi al vaglio
Il 15% del personale scolastico risulta non vaccinato. Questo almeno è quanto si legge nei dati resi noti dalla struttura commissariale diretta dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
Oltre 220mila tra docenti e Ata risultano non vaccinati. La situazione, però, è a macchia di leopardo: il 43% dei non vaccinati sarebbe in Sicilia, il 37% a Bolzano, il 34% in Liguria, il 33% in Sardegna, il 31% in Calabria.
Queste le prime posizione nell’ideale classifica dei renitenti al vaccino. I più virtuosi sarebbero in Friuli e Campania dove la percentuale di non vaccinati è zero, bene anche Lazio (0,12%) e Abruzzo (1,12%). Questi i dati nudi e crudi.
La realtà, però, potrebbe essere un’altra. La prima cosa che salta agli occhi è il numero di docenti e Ata che devono vaccinarsi: un dato in aumento. Al 25 luglio la popolazione scolastica è di 1.464.309, mentre il 2 luglio era di 1.460.309. I non vaccinati sono 222.132, mentre il 2 luglio erano 216.221. I non immunizzati sono aumentati di 6mila, ma la platea è cresciuta di 4mila. C’è qualcosa che non quadra, è evidente.
Il commissario Figliuolo ha chiesto entro il 20 agosto un rapporto numerico dettagliato su quanti ancora non sono stati vaccinati nell’intero comparto. Evidente che si tratta di una mossa per evitare il peggio: c’è disorientamento, non si conoscono i reali numeri. Questo non si può più nascondere e anche gli operatori della scuola se ne sono accorti.
Di dati sovrastimati ne hanno parlato nei giorni scorsi sia il segretario della Cisl Scuola, Maddalena Gissi che il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli.
Cosa è potuto succedere? C’è un’ipotesi al vaglio: quelli che molti docenti e Ata abbiano evitato la somministrazione di AstraZeneca (siero destinato alle categorie prioritarie) per aspettare di sottoporsi al vaccino tramite Pfizer. In altre parole avrebbero evitato di effettuare le due dosi prioritariamente, ma hanno aspettato giugno, quando la campagna vaccinale si è aperta per tutti.
Probabilmente, dunque, alcuni (soprattutto in Sicilia dove il caso AstraZeneca ha creato non poche perplessità) hanno deciso di prenotarsi successivamente evitando la corsa preferenziale a loro dedicato. Adesso, dunque, sta alle Regioni racimolare tutte le informazioni utili ed evitare il caos in vista della riapertura delle scuole.